Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 5 maggio 2024

“Risposte cattoliche” da un avatar AI? La prossima cattiva nuova idea. Motivi di scetticismo sull'uso dell'intelligenza artificiale in teologia e spiritualità

Nella nostra traduzione da Traditionsanity un interessante saggio del Prof. Kwasniewski sul recente fallimento di un'esperienza di uso dell'intelligenza artificiale in ordine ad argomenti di fede e teologici. Abbiamo già visto da tempo che, nel contesto del cambiamento indotto dalla Transizione ecologica e digitale, a Montecitorio ed in Senato parlano ormai apertamente, in termini che non esito a definire deliranti, di transumanesimo, salti quantici, evoluzione teleologica, e di una nuova umanità ogm [ascoltare per credere qui]. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica. Alcuni prevedenti specifici qui - quiqui.

“Risposte cattoliche” da un avatar AI? La prossima cattiva nuova idea. Motivi di scetticismo sull'uso dell'intelligenza artificiale in teologia e spiritualità

Ho deciso di scrivere e condividere un saggio sulla recente débâcle con il prete chatbot AI [chat programmata per dare risposte pre-scritte a domande o frasi specifiche -ndT] di Catholic Answers, “P. Giustino." (Di conseguenza, ho anche aggiunto una voce fuori campo). Alla fine, condividerò alcuni altri elementi. — P. Kwasniewski

Usi positivi per l'intelligenza artificiale
Prima di offrire la mia critica all’uso della tecnologia dell’intelligenza artificiale a fini apologetici (o qualsiasi altro uso che richieda la conoscenza, l’empatia e la testimonianza di persone reali), voglio chiarire che vedo alcune ambiti in cui la tecnologia dell’intelligenza artificiale potrebbe ovviamente essere utile, se solo potesse essere limitata ad esse:

Quinta Domenica dopo Pasqua ("Vocem iucunditátis")

Ripercorrendo l'anno liturgico con queste meditazioni domenicali cogliamo l'occasione chi per approfondire chi per apprendere i tesori della nostra Fede.

Quinta Domenica dopo Pasqua


"Sputò per terra,
fece del fango con la saliva,
spalmò il fango sugli occhi del cieco"
(Giovanni 9,6)

La quinta domenica dopo Pasqua nella Chiesa Greca è chiamata domenica del cieco nato, perché vi si legge il racconto del Vangelo in cui è riportata la guarigione di quel cieco. La chiamano pure domenica dell'Episozomene, che è uno dei nomi con cui i Greci designano il mistero dell'Ascensione, la cui solennità, da loro come da noi, interrompe il corso di questa settimana liturgica.

Intróitus
Is. 48, 20 - Vocem iucunditátis annuntiáte, et audiátur, allelúia: annuntiáte usque ad extrémum terrae: liberávit Dóminus pópulum suum, allelúia, allelúia. Ps. 65, 1-2 - Iubiláte Deo, omnis terra, psalmum dícite nómini eius: date glóriam laudi eius. Glória Patri… Is. 48, 20 - Vocem iucunditátis annuntiáte…

Orátio
Deus, a quo bona cuncta procédunt, largíre supplícibus tuis: ut cogitémus, te inspiránte, quæ recta sunt; et, te gubernánte, éadem faciámus.
Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum
. R. Amen.
Introito
Isaia 48, 20 - Annunciate la gioiosa notizia, che sia ascoltata, allelúia: annunciatela fino all’estremo della terra: il Signore ha liberato il suo pòpolo, allelúia, allelúia. Sal. 65, 1-2 - Acclama a Dio, o terra tutta, canta un inno al suo nome: dà a Lui lode di gloria. Gloria al Padre… Isaia 48, 20 - Annunciate la gioiosa notizia…

Colletta
O Dio, da cui procede ogni bene, concedi a noi súpplici di pensare, per tua ispirazione, le cose che son giuste; e, sotto la tua direzione, di compierle.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.

Preghiera alla Vergine dall'Appello del Card. Burke / Dal 12 marzo al 12 dicembre 2024

Continuo a ricordare la preghiera ogni giorno fino al termine della novena [qui - qui]. Posto che il blog è uno strumento di comunicazione agile e immediata ma fagocita inesorabilmente i testi. Cliccare sull'immagine per ingrandire

sabato 4 maggio 2024

Paolo Liguori denuncia la censura in Italia sulla guerra in Ucraina

Esattamente quanto abbiamo sempre sostenuto fin dall'inizio. Indice degli articoli sul tema.
Shock al TGcom24. Paolo Liguori denuncia
la censura in Italia sulla guerra in Ucraina


Paolo Liguori denuncia la censura in Italia sulla guerra in Ucraina. Come scrive il NYT, essa va avanti da dieci anni col supporto segreto della CIA, svela il giornalista al pubblico mainstream.

"In Ucraina è una guerra di spie: ecco come la Cia aiutava segretamente lʼUcraina nel combattimento contro Putin. Ora lo scrive il New York Times, quotidiano Usa, vicino ai Dem. Si sfata un tabù lungo 10 anni" commenta il direttore editoriale di Tgcom24 Paolo Liguori. Il combattimento di cui si parla "non è quello degli ultimi due anni, dove tutti aiutiamo apertamente lʼUcraina, ma degli otto anni precedenti quando lʼaiuto era segreto".

Un enorme PERCHÉ!

Non metto neanche l'immagine. La butto lì cosi... Pensavo all'ultima uscita di Macron e alla seconda fessura della finestra di Overton che ha aperto in pochi giorni, mentre gli altri che buttano benzina (i polacchi, gli inglesi) o acqua (i nostri) sul fuoco, continuano col teatrino delle  dichiarazioni alle quali non crede più nessuno. 
Mi chiedevo e  mi chiedo: ma perché nessuno parla seriamente di pace? O, al limite, perché non vanno a combattere e a morire per procura dell'America e di chiunque altro burattinaio tutti i tantissimi ucraini che vivono da profughi privilegiati in Italia, in Polonia, in tutta l'Europa e in ogni altrove?
O perché non mandare al fronte le migliaia di partecipanti ai gay pride, di certo non esclusi da una Dignitas infinita?
Quando, tra l'altro, per cosa o per chi andrebbero a morire molti dei nostri giovani in età di leva (abolita), che, non tutti ma in troppi, non  non morirebbero neanche per l'Italia, che non conoscono perché  quasi nessuno insegna più cos'è la Patria!

Mons. Viganò / Firmamentum meum. Omelia nelle Rogazioni

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati. Un precedente sulle Rogazioni qui
Mons. Carlo Maria Viganò 
Firmamentum meum 
Omelia nelle Rogazioni 

Carissimo lettore,
Le Rogazioni - dette anche Litanie [vedi] - sono giorni di preghiera pubblica per ottenere la fecondità della campagna, la tranquillità delle case, e la santità delle persone, insomma la benedizione di Dio in tutte quante le cose. Ricorrono due volte l’anno: il 25 aprile con nome di Litanie Maggiori e nei tre giorni precedenti l’Ascensione del Signore col nome di Litanie Minori. Durante la processione si cantano le Litanie dei Santi in cui si manifesta la carità della Comunione dei Santi che unisce la Chiesa trionfante, la Chiesa militante e la Chiesa purgante. (A.di J.)

Omelia nelle Litanie Maggiori, o Rogazioni Pozzolatico (Firenze) 25 Aprile 2024

Dominus firmamentum meum, et refugium meum, et liberator meus.
Il Signore è mia roccia, mia fortezza e mio liberatore.
Ps 17, 3
Le Rogazioni riportano molti di noi a tempi remoti, nei quali il 25 Aprile era dedicato alla Benedizione dei campi. Ed era nelle campagne, un tempo nemmeno troppo distanti dalle città, che vedevamo processioni di fedeli e popolo seguire il sacerdote al canto delle Litanie. Ut fructus terræ dare et conservare digneris… Contadini vestiti con l’abito della festa accompagnavano i nostri parroci fino ai loro poderi, dove la sua preghiera echeggiava in un silenzio rotto solo dal canto degli uccelli. Gli alberi da frutto erano in fiore e nell’aria volavano i semi dei pioppi. E si sapeva, nell’intimo di una coscienza che parlava ancora, che il Signore premia il giusto e punisce il malvagio: non solo perché questo era ciò che si sentiva predicare in chiesa, ma anche perché questa giustizia semplice nella comprensione e divina nelle sue manifestazioni mandava le cavallette nel campo di chi lavorava la domenica, e rendeva feconde le coltivazioni, generosi i fianchi delle mucche e delle pecore di chi viveva in Grazia di Dio.

Germania: gli islamici chiedono il Califfato

Qui l'indice degli articoli sull'islamismo.
Germania: gli islamici chiedono il Califfato
   
Domenica scorsa circa mille musulmani hanno sfilato ad Amburgo invocando la costituzione di un Califatto. Portando cartelli che inneggiavano “Kalifat ist die Lösung” (Il Califfato è la soluzione), gli oratori hanno affermato esplicitamente che il califfato, cioè un sistema politico-religioso basado sulla Sharia, è l’obiettivo di ogni stato islamico e, quindi, anche dei territori dove c’è una forte presenza islamica come, appunto, la Germania.

Rispondendo all’indignazione che si è sollevata fra i cittadini, il capo della polizia di Amburgo, Falk Schnabel, ha difeso il suo operato: “Il diritto di riunione non è solo un bene prezioso, ma ha anche limiti molto ampi. È opinione unanime degli avvocati che un divieto non può essere giustificato”.

Preghiera alla Vergine dall'Appello del Card. Burke / Dal 12 marzo al 12 dicembre 2024

Continuo a ricordare la preghiera ogni giorno fino al termine della novena [qui - qui]. Posto che il blog è uno strumento di comunicazione agile e immediata ma fagocita inesorabilmente i testi. Cliccare sull'immagine per ingrandire

venerdì 3 maggio 2024

Ildegarda di Bingen, tramandare la “lingua segreta” del Mistero

La "Lingua ignota" di Ildegarda di Bingen (1098-1179) è un glossario sopravvissuto e trasmessoci in due codici del secolo XIII. Ecco perché fu scritto. Alcuni Precedenti interessanti qui - qui - qui
Ildegarda di Bingen, tramandare la “lingua segreta” del Mistero

Ci sono libri che meritano di essere recensiti perché invitano alla lettura e alla scoperta di qualcosa di nuovo e, magari, anche di antico e nascosto. E ci sono libri di cui ci si può solo augurare che siano resi accessibili per sondare percorsi che, pur parendo nuovi, appartengono a tradizioni smarrite. Tra le opere di Ildegarda la Grande (1098-1179) – monaca, mistica, medico, poetessa, musicista, farmacista, erborista, filosofa, gemmologa e molto altro – la meno conosciuta dal pubblico di lingua italiana è forse la Lingua ignota, che in altri contesti non solo è stata oggetto di studi approfonditi, ma ha offerto lo spunto per esperimenti narrativi in qualche caso di gusto molto dubbio.

Il vento del compromesso col mondo soffia sulla Settimana sociale di Trieste

Riprendo dall'Osservatorio Card. Van Thuân.
Il vento del compromesso col mondo
soffia sulla Settimana sociale di Trieste


A Trieste c’è la febbrile preparazione della 50a Settimana sociale dei cattolici in Italia, dal 3 al 7 luglio prossimi, sotto la guida del Vescovo locale mons. Enrico Trevisi. Il titolo ha un sapore laico: “Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro”.

E il Vescovo finora si è attenuto rigorosamente al tema. La parola «democrazia» è onnipresente e centrale in ogni iniziativa collegata all’evento. All’emittente locale tergestina (Telequattro) hanno trasmesso quattro puntate del programma “Piazze della democrazia”. E già la Cattedra di San Giusto si è esaurita nei consueti quattro appuntamenti semestrali: “La democrazia alla prova del futuro”, “La democrazia alla prova dell’economia”, “La democrazia alla prova della pace”, “La democrazia alla prova delle città”.