Nella nostra traduzione da Traditionsanity un interessante saggio del Prof. Kwasniewski sul recente fallimento di un'esperienza di uso dell'intelligenza artificiale in ordine ad argomenti di fede e teologici. Abbiamo già visto da tempo che, nel contesto del cambiamento indotto dalla Transizione ecologica e digitale, a Montecitorio ed in Senato parlano ormai apertamente, in termini che non esito a definire deliranti, di transumanesimo, salti quantici, evoluzione teleologica, e di una nuova umanità ogm [ascoltare per credere qui]. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica. Alcuni prevedenti specifici qui - qui - qui.
“Risposte cattoliche” da un avatar AI? La prossima cattiva nuova idea. Motivi di scetticismo sull'uso dell'intelligenza artificiale in teologia e spiritualità
Ho deciso di scrivere e condividere un saggio sulla recente débâcle con il prete chatbot AI [chat programmata per dare risposte pre-scritte a domande o frasi specifiche -ndT] di Catholic Answers, “P. Giustino." (Di conseguenza, ho anche aggiunto una voce fuori campo). Alla fine, condividerò alcuni altri elementi. — P. Kwasniewski
Usi positivi per l'intelligenza artificiale
Prima di offrire la mia critica all’uso della tecnologia dell’intelligenza artificiale a fini apologetici (o qualsiasi altro uso che richieda la conoscenza, l’empatia e la testimonianza di persone reali), voglio chiarire che vedo alcune ambiti in cui la tecnologia dell’intelligenza artificiale potrebbe ovviamente essere utile, se solo potesse essere limitata ad esse: